Viene analizzato un corpus di graffiti contenenti insulti fotografati nei locali del Dipartimento di Scienze Umanistiche (Catania) e della Sapienza (Roma) in due fasi: 2007-2010 e 2019. Emerge così che la diffusione alluvionale dei social media ha ridotto drasticamente la produzione di graffiti di ogni genere. Gli insulti, indizi importanti per ricostruire il sistema di valori di una comunità socioculturale, in quanto atti che attaccano la faccia del destinatario, si collocano nell'ambito della violenza verbale, in parziale sovrapposizione con altri atti violenti, da cui si cerca di differenziarli, come prevede la teoria del prototipo, sulla base di una serie di criteri (pragmatico-funzionale, formale e sequenziale). In relazione alla (s)co...